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SERVIZI

Fisioterapia e Riabilitazione
In cosa consistono?
Le terapie fisiche sono l’insieme dei trattamenti che vengono somministrati al paziente utilizzando degli strumenti elettromedicali. Possono essere usate associate tra loro o in abbinamento a trattamenti manuali o riabilitativi.
Le terapie fisiche vengono utilizzate come coadiuvante del lavoro fisioterapico ed osteopatico che quotidianamente svolgiamo con i nostri pazienti, ad esempio:
• Tecarterapia
• Laserterapia
• Ultrasuonoterapia
• Onde d’urto
• Ipertermia
• Magnetoterapia
• Elettrostimolazione
• TENS Terapia
Cosa è la fisioterapia?
La Fisioterapia è una branca della medicina che si occupa della cura, prevenzione e riabilitazione della persona.
Aiuta a ripristinare, mantenere e sviluppare il movimento e la funzione in presenza di lesioni, malattie, invecchiamento, disabilità o fattori ambientali.
Il fisioterapista svolge un ruolo fondamentale anche in fase di prevenzione, prendendosi cura del benessere fisico, psicologico, emotivo e sociale di ogni paziente. L’obiettivo dei trattamenti fisioterapici è migliorare e mantenere un’elevata qualità di vita, senza che problematiche di varia natura possano interferire.
Come si svolge la seduta di fisioterapia?
La fisioterapia è un trattamento che, in genere, si suddivide in un ciclo di almeno una seduta a settimana per il tempo necessario ai fini di progredire nella guarigione della patologia riscontrata.
Durante la prima seduta il fisioterapista indaga sulla salute del paziente per predisporre l’anamnesi medica. Successivamente viene elaborato un piano terapeutico, con gli obiettivi e le modalità per raggiungere la guarigione.
Cos’è la Riabilitazione Motoria in acqua
La riabilitazione motoria in acqua – Idrokinesiterapia – consiste in un insieme di esercizi attivi o passivi in vasca al fine di poter recuperare un eventuale funzione del nostro corpo che è andata persa, in ambito ortopedico o neurologico.
Sfruttando la proprietà di galleggiamento è possibile poter programmare una serie di interventi in assenza o con una riduzione del peso corporeo sulla struttura patologica, questo fa si che in situazione come un operazione di protesi d’anca o un operazione a carico della colonna vertebrale la persona possa cominciare ad effettuare un training deambulatorio in tempi più brevi rispetto a quando possa fare in palestra evitando così problematiche dovute a un allettamento prolungato.
La funzione dell’idrokinesiterapia
Grazie alle varie proprietà dell’acqua l’idrokinesiterapia è un ottima terapia da associare alla Fisioterapia o da fare in alternativa alla terapia in palestra. Inoltre può essere associata a terapie strumentali come Tecarterapia, Laserterapia, Onde d’urto e a terapie manuali come Linfodrenaggio o Osteopatia
La riabilitazione in acqua a seconda del grado di autonomia del paziente potrà essere effettuata con la presenza del terapista in acqua qualora il paziente non sia in grado di stare da solo in vasca in tutta sicurezza, in questo caso il terapista effettuerà tecniche di mobilizzazione passiva o attiva di un arto, tecniche allungamento della colonna tenendo il paziente in uno stato di totale galleggiamento oppure aiuterà la persona ad effettuare gli esercizi attivi, qualora il grado di autonomia del paziente gli permette di poter stare in vasca in completa sicurezza da solo il terapista lo seguirà da fuori istruendolo sui vari esercizi del piano terapeutico e controllandone sulla corretta esecuzione.
In cosa consiste la riabilitazione pre-operatoria?
La riabilitazione pre-operatoria è un percorso fisioterapico finalizzato a raggiungere il miglior risultato possibile prima di un intervento chirurgico. Prevede una serie di esercizi e tecniche riabilitative, atte a favorire il massimo recupero della zona interessata prima di un intervento chirurgico, così da essere pronti per l’intervento potendo così anche accelerare i tempi di guarigione dopo di esso.
In cosa consiste la riabilitazione post-operatoria?
La riabilitazione post-operatoria segue una serie di tecniche specifiche, su misura per ogni paziente. La riabilitazione post-operatoria è un percorso fisioterapico finalizzato a raggiungere il miglior risultato possibile dopo un intervento chirurgico. Prevede una serie di esercizi e tecniche riabilitative, atte a favorire il recupero completo del paziente o meglio delle sue attività motorie. Un ottimo contributo è offerto, inoltre, dall’integrazione delle terapie fisiche strumentali che migliorano la qualità dei tessuti e favoriscono un recupero più rapido.
È particolarmente indicata per curare:
- la spalla
- il ginocchio
- l’anca
- la colonna vertebrale
- la caviglia
- il tendine d’Achille
Riabilitazione neurologica: cos’è e quali obiettivi si pone
La neuroriabilitazione è la disciplina medica che si occupa del recupero funzionale di pazienti che sono affetti da patologie del sistema nervoso centrale e/o periferico.
La riabilitazione neurologica si rivolge alle persone che hanno subito un ictus cerebrale, una lesione midollare o un grave trauma cranico e a pazienti affetti da malattie neurodegenerative come il Parkinson o la sclerosi multipla. Ha l’obiettivo di accelerare i processi di recupero motorio e cognitivo in persone che lamentano problemi di equilibrio, di forza, di coordinazione, ma anche di memoria, attenzione o linguaggio.
La riabilitazione neurologica è una branca della medicina riabilitativa che mira per quanto possibile, al recupero dei deficit sensori-motori e cognitivi, al contenimento delle relative disabilità, al fine di migliorare la qualità di vita del paziente e il suo reinserimento in famiglia e nella vita sociale.
Che cos’è la riabilitazione del pavimento pelvico?
Quando si parla di riabilitazione del pavimento pelvico si fa riferimento ad un particolare tipo di riabilitazione che va a trattare le problematiche della sfera urologica, ginecologica e proctologica.
Infatti quando parliamo di pavimento pelvico facciamo riferimento alla zona anatomica formata da un insieme di muscoli che chiudono in basso il nostro bacino e che hanno come funzione quella di:
- Stabilizzare il bacino
- Ammortizzare le pressioni addominali (insieme alla fascia addominale)
- Sostenere gli organi pelvici
- Intervenire nella continenza urinaria e fecale
- Intervenire durante la defecazione e la minzione mediante rilassamento
- Intervenire durante il parto
- Intervenire durante l’atto sessuale
Una disfunzione di questa zona potrà quindi causare problematiche di:
- Incontinenza urinaria
- Incontinenza fecale
- Ritenzione urinaria
- Stipsi
- Prolasso degli organi pelvici
- Ostacolare un parto
- Dolore pelvico
- Dolore lombare
A chi si rivolge?
Questo tipo di riabilitazione si rivolge a tutti gli uomini e a tutte le donne che presentano i seguenti sintomi:
Incontinenza urinaria
- Incontinenza fecale
- Ritenzione urinaria
- Stipsi
- Prolasso degli organi pelvici
- Dolore pelvico
- Diastasi dei retti
La riabilitazione può essere effettuata:
A livello preventivo: è rivolta soprattutto alle donne, in particolare alle donne pre e post parto per evitare la genesi di incontinenza urinaria e prolassi
A livello curativo, conservativo: è rivolta sia agli uomini che alle donne che presentano incontinenza urinaria da sforzo, urgenza, ritenzione urinaria, incontinenza fecale, stipsi, urgenza defecatoria, dolore pelvico, prolassi
Lo scopo è quello di eliminare, qualora sia possibile, la sintomatologia clinica oppure evitare che questa peggiori
In che cosa consiste la riatletizzazione motoria?
Per riatletizzazione si intende l’ultima fase del percorso di recupero funzionale di un atleta a seguito di un trauma (l’infortunio muscolare è tra i più comuni) ed eventuale intervento chirurgico.
Gli infortuni di origine muscolo-scheletrica riguardano sempre più sportivi che, una volta completato il percorso riabilitativo in modo corretto, necessitano del giusto supporto per poter rientrare ad allenarsi e a competere in sicurezza, Riducendo la probabilità del rischio di re- infortunio. È quindi fondamentale affiancare sempre un graduale e corretto rientro all’attività con professionisti specifici del settore.
Perché fare la riatletizzazione?
Il processo di recupero non può terminare con quello riabilitativo in palestra, ma necessita obbligatoriamente di un avvicinamento progressivo all’attività sportiva specifica.
Prima con il cosiddetto Return to sport (RTS), in cui gradualmente ci si riavvicina alle attività di campo e ai gesti specifici dello sport praticato, senza ancora inserire un contesto psico-fisico di competizione vera e propria.
In cosa consiste?
La Massofisioterapia, una branca della medicina dedicata al trattamento di varie condizioni muscolo-scheletriche come dolori cervicali, lombari, contratture e spasmi muscolari. Si avvale di una vasta gamma di tecniche terapeutiche manuali, quali il massaggio terapeutico, la manipolazione manuale e terapie fisiche strumentali.
Il massofisioterapista interviene con l’obiettivo di prevenire, recuperare e mantenere il benessere fisico e mentale del paziente.
Il Massofisioterapista è considerata una professione sanitaria a tutti gli effetti con la legge n.145/2018, art.1 comma 537 e il successivo D.M. 09-08-2019.
Durante la prima visita il massofisioterapista effettua prima un’anamnesi completa e accurata del paziente, seguita da una valutazione globale delle cause che hanno portato dolore al soggetto.
Dopo aver analizzato inizia il massaggio terapeutico mirato a correggere le disfunzioni delle strutture muscolo-scheletriche avvalendosi anche delle terapie fisiche strumentali
In cosa consiste la valutazione posturale ?
La valutazione posturale è un esame che analizza la posizione del corpo nello spazio ed è assai utile per prevenire, o curare in maniera più adeguata, alcune problematiche dolorose riguardanti l’apparato muscolo scheletrico, e non solo. Ci sono infatti vari disturbi il cui insorgere è proprio dovuto ad una postura non equilibrata.
Si tratta di un esame volto a verificare o meno l’esistenza di problemi riguardanti il sistema posturale, ovvero ciò che regola il rapporto tra il corpo e il mondo circostante.
Nel suo insieme, il sistema posturale è costituito dalla interazione tra vari sistemi:
- visivo
- muscolo scheletrico
- vestibolare
- podalico
- stomatognatico
È utile per riscontrare problematiche relative alla postura e alla colonna vertebrale. Individuate le cause di un atteggiamento posturale scorretto è possibile sviluppare una proposta terapeutica mirata mediante:
- utilizzo di ortesi plantari (biomeccanici o propriocettivi a seconda delle esigenze);
- interventi sul sistema occluso-cranio-mandibolare (dall’odontoiatra o dall’osteopata per lo svolgimento di esercizi a carico dell’articolazione temporo-mandibolare);
- trattamenti osteopatici specifici (volti a riequilibrare le restrizioni della micro mobilità delle strutture anatomiche);
- rieducazione posturale con esercizi di ginnastica posturale;
- rieducazione visiva (visual training per riequilibrare i muscoli che governano i movimenti dell’occhio spesso responsabili di squilibri posturali);
- rieducazione vestibolare (esercizi per l’equilibrio finalizzati e stimolare il sistema propriocettivo).

Posturale
Pancafit® è una tecnica di lavoro per il riequilibrio posturale, che permette di ritrovare il benessere della schiena e di tutte le strutture ossee e muscolari mediante particolari esercizi eseguiti in postura corretta.
Pancafit® è in grado di ridare libertà e benessere a tutto il corpo attraverso l’allungamento muscolare globale decompensato, ovvero un allungamento muscolare fatto in postura corretta. Questo impedisce al corpo di effettuare i “compensi”, ossia quei meccanismi antalgici che il nostro corpo mette in atto per sfuggire a tensioni, dolori o semplici disagi.
La ginnastica posturale è un insieme di esercizi mirati a risolvere le cattive abitudini posturali che possono causare diverse problematiche e dolori. Queste abitudini sono spesso condizionate da una eccessiva attività o da una vita sedentaria, ma anche da lavori o altre attività che comportano atteggiamenti posturali scorretti. In altri casi, invece, alla base vi sono dei problemi preesistenti che interessano la colonna vertebrale.
La ginnastica posturale può basarsi su un approccio preventivo oppure essere antalgica, ovvero contro il dolore. Si tratta di un’attività basata su trattamenti specifici, che cambiano a seconda del paziente, volti a rinforzare i muscoli statici e dinamici del corpo, ovvero tutta la muscolatura che influisce su sostegno e movimento.
Gli esercizi di ginnastica posturale che il paziente eseguirà saranno stabiliti dal professionista sulla base di diversi fattori (problematica del paziente, stato di salute, età, particolari esigenze) e attraverso un approccio mirato alle esigenze del singolo paziente.
Il Pilates è un metodo di allenamento di tipo rieducativo, preventivo e riabilitativo che sviluppa consapevolezza del movimento, rafforza i muscoli, soprattutto quelli profondi e di sostegno della colonna vertebrale, e garantisce un riequilibrio generale del corpo.
Lo scopo del Pilates è quello di rieducare il corpo, a partire da una corretta respirazione, per permettergli uno sviluppo adeguato, grazie anche all’attenzione e alla consapevolezza dei singoli movimenti.
Praticando Pilates si può:
• Migliorare la tonicità muscolare;
• Sviluppare la coordinazione e l’equilibrio;
• Imparare una corretta respirazione;
• Correggere le cattive abitudini posturali;
• Rinforzare i muscoli profondi e alleviare dolori e patologie;
• Ottenere un senso di benessere generale;
• Diminuire tensioni e stress.
Infine non è sbagliato dire che il Pilates fa dimagrire, perché attiva la muscolatura tanto superficiale quanto profonda e quindi aumenta il metabolismo e aiuta a bruciare calorie, soprattutto se si inseriscono esercizi a intensità e velocità sempre maggiori.

Diagnostica
L’ecografia è un’indagine diagnostica non invasiva che utilizza ultrasuoni che si propagano per tessuti e organi. Gli ultrasuoni sono emessi dalla sonda ecografica, che li trasmette attraverso la pelle per arrivare ai tessuti sottostanti e rileva il segnale di ritorno, chiamato eco.
L’ecografia consente di visualizzare organi, ghiandole, vasi sanguigni, strutture sottocutanee ed anche strutture muscolari e tendinee in numerose parti del corpo, fatta eccezione della parte scheletrica e delle strutture interne alla scatola cranica. Gli ultrasuoni, infatti, non sono in grado di studiare le strutture ossee.
Le ecografie sono molto utilizzate per lo studio del collo (tiroide, linfonodi), dell’addome (fegato, reni, milza, pancreas, eccetera), della pelvi (vescica, utero, ovaie, prostata), delle vene e delle arterie (carotidi, aorta, eccetera), dell’apparato muscolare (muscoli, tendini, legamenti).
L’ecocolordoppler cardiaco, o ecocardiografia, è un esame diagnostico strumentale che, attraverso l’utilizzo di ultrasuoni, innocui per la salute del paziente, permette di visualizzare il cuore in tutte le sue parti.
In particolare, questo esame permette di visualizzare le camere cardiache (atri e ventricoli), di misurarne le dimensioni e i movimenti delle pareti del cuore, di valutare lo stato di salute delle valvole cardiache e valutare la funzione di pompa del muscolo cardiaco.
L’esecuzione dell’ecocolordoppler cardiaco consente di verificare l’eventuale presenza di malattie cardiache congenite e non e, nel caso di loro presenza, di valutarne la gravità e l’evoluzione nel tempo.
L’ecocolordoppler vascolare è un esame diagnostico strumentale che, attraverso l’utilizzo di ultrasuoni, innocui per la salute del paziente, permette di visualizzare i vasi sanguigni e lo studio del flusso ematico al loro interno.
L’EcocolorDoppler è molto utile per studiare e monitorare le principali patologie vascolari e per individuare lesioni aterosclerotiche, le placche che ostruiscono le arterie e che possono determinarne l‘occlusione.
Consente, quindi, la diagnosi rapida di patologie in fase acuta o anche un controllo adeguato e puntuale dell’evoluzione della patologia cronica.
L’elettrocardiogramma, o ECG, è un esame diagnostico, che prevede l’utilizzo di uno strumento capace di registrare e riportare graficamente il ritmo e l’attività elettrica del cuore.
Può avere diverse finalità e, a seconda delle necessità, è possibile optare per diverse modalità di accertamento (elettrocardiogramma a riposo, ECG dinamico secondo Holter o da sforzo).
La procedura prevede l’utilizzo di un apposito strumento chiamato elettrocardiografo, il quale è in grado di registrare graficamente la funzione elettrica cardiaca sottoforma di onde, il quale permette di rilevare diverse condizioni cardiache, tra cui le aritmie, un infarto del miocardio, un’anomalia dell’atrio o del ventricolo cardiaco, una sofferenza coronarica ecc.
Inoltre, consente di valutare il funzionamento di un pacemaker o di un defibrillatore cardioverter impiantabile.
Solitamente l’esame viene prescritto da un cardiologo, al quale è affidata anche l’interpretazione dei tracciati.
Presso il nostro centro viene eseguito L’elettrocardiogramma a riposo, successivamente verrà inserito l’elettrocardiogramma sotto sforzo

Visite Specialistiche
Come si svolge la visita ortopedica?
La visita ortopedica prevede in primo luogo l’anamnesi del paziente, utile a raccogliere il maggior numero di informazioni per ottenere una diagnosi corretta.
A questo proposito, si indaga principalmente sui sintomi, indagando:
- Sulle modalità di insorgenza;
- sull’intensità;
- Sulla localizzazione del dolore.
Al fine di ottenere una quadro accurato, è importante indagare la quotidianità e la storia del paziente, in particolare:
- La professione svolta;
- Patologie presenti in famiglia;
- Se il paziente svolge attività fisica e in che modo;
- Interventi chirurgici passati;
- La postura restando seduti;
- La mobilità articolare e la flessibilità;
- Farmaci assunti;
Vengono studiati, infine, eventuali gonfiori o lesioni conseguenti a traumi, in modo da localizzare con precisione il dolore.
Cosa fare prima di andare dall’ortopedico.
La visita ortopedica è generalmente integrata da una serie di test di imaging, che possono essere prescritti dal medico di base, come:
- Radiografia;
- Risonanza magnetica;
- Tomografia assiale computerizzata (TAC).
Considerando che le condizioni indagabili sono numerose, oltre a queste indagini spesso può essere richiesto:
- Un prelievo di liquido sinoviale (il liquido presente tra le articolazioni);
- Un prelievo di sangue;
- Un campione di urina.
Preparazione
La visita ortopedica non richiede una preparazione particolare, ma è necessario portare con sé gli esiti di eventuali esami sostenuti.
L’eventuale assunzione di farmaci può essere discussa con lo specialista in fase di prenotazione, che ne indicherà o meno la sospensione.
Trattamenti
Considerando che le condizioni individuabili con questo tipo di visite possono essere numerose, le terapie saranno diverse in base a ciò che viene riscontrato.
Si può ricorrere a:
- Assunzione di farmaci antinfiammatori;
- Fisioterapia;
- Intervento chirurgico.
Quando possibile, si predilige il trattamento conservativo, con farmaci e all’occorrenza con trattamenti fisioterapici, generalmente risolutivi.
In altri casi, può essere richiesto l’intervento chirurgico, come:
- L’artroscopia (per spalla, anca, ginocchio e menisco);
- L’impianto di protesi d’anca o di ginocchio (in caso di artrosi grave);
- La microdiscectomia (la rimozione del disco erniato).
La fisiatria è la branca della medicina che ha l’obiettivo di ridurre notevolmente o eliminare i sintomi dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico , promuovere l’indipendenza e migliorare la qualità della vita dei pazienti che, per dolore, disabilità o menomazioni fisiche non riescono a compiere le normali attività quotidiane.
Il Fisiatra si occupa di diagnosi, cura e prevenzione continua della salute.
La sua attività mira ad aiutare al recupero delle funzioni compromesse dell’apparato locomotore (muscoli, tendini, legamenti, o alle articolazioni) e del sistema nervoso anche a seguito di una patologia complessa o di un intervento chirurgico.
Questo specialista collabora con un team riabilitativo (fisioterapisti, neurochirurghi, ortopedici ecc…)
La Neurochirurgia è la branca delle medicina che si occupa di diagnosi e trattamento medico e chirurgico dei disturbi del Sistema Nervoso Centrale e Periferico quali anomalie congenite, traumi, tumori, disturbi vascolari, patologie del cervello o della colonna vertebrale, ictus o malattie degenerative.
La reumatologia è la branca della medicina che si occupa delle malattie reumatiche, patologie caratterizzate dall’infiammazione di articolazioni, muscoli, ossa e, a volte, altri organi interni (reni, polmoni, vasi sanguigni e cervello).
l reumatologo si occupa di diagnosticare, trattare e gestire dal punto di vista medico i pazienti affetti da malattie reumatiche. Il suo obiettivo è assicurare al paziente la migliore qualità di vita possibile prescrivendo farmaci, trattamenti o altre visite specialistiche e indicando al paziente il modo migliore per convivere con disturbi di tipo cronico.
Individuando una malattia reumatica per tempo è possibile ridurre al minimo le sue complicazioni a lungo termine.
La cardiologia è la branca della medicina che si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione delle malattie cardiovascolare acquisite o congenite.
II cardiologo è il medico specializzato nelle malattie delle arterie coronariche come l’infarto miocardico e l’angina pectoris, del muscolo cardiaco, delle valvole, dei disturbi del ritmo cardiaco e di tutte le problematiche correlate. L’attività del cardiologo si è dimostrata estremamente importante per il miglioramento dei tassi di sopravvivenza e della qualità di vita della persona.
Che cos’è la visita urologica?
La visita urologica è una visita medica – non dolorosa e non invasiva – che viene effettuata dall’urologo, ovvero dal medico specialista nello studio e nella cura delle malattie dell’apparato urinario.
A cosa serve la visita urologica?
La visita urologica ha come obiettivo quello di diagnosticare, escludere o monitorare un disturbo di carattere urologico, tra cui: incontinenza, infezioni e calcolosi delle vie urinarie, disturbi legati alle funzioni sessuali, neoplasie, infezioni genitali maschili e femminili, prostatiti (nell’uomo).
Come si svolge la visita urologica?
Lo specialista urologo nella prima fase della visita provvederà a raccogliere il maggior numero di informazioni sulla storia clinica e sullo stile di vita del paziente (fase denominata “anamnesi”), facendo domande circa l’alimentazione abitualmente seguita, l’eventuale vizio del fumo, l’eventuale consumo di alcol, il livello di attività fisica e di sedentarietà, la presenza di eventuali patologie a carico, altri casi in famiglia di patologie urologiche, eventuale assunzione di farmaci e, infine, sulla vita sessuale.
La seconda parte della visita presenta delle differenze in base al genere sessuale del paziente. Se il paziente è uomo, infatti, il medico procederà a un’attenta valutazione del basso addome e della zona genitale esterna. Nel corso di questa visita può anche essere effettuato il controllo della prostata mediante palpazione dal canale rettale per verificare lo stato di salute di questa ghiandola. In base alle rilevazioni effettuate nel corso della visita, lo specialista potrà richiedere l’esecuzione da parte del paziente di alcuni esami – come esami delle urine, uroflussimetria, ecografie dell’apparato urinario/genitale – per ulteriori accertamenti.
Nel caso della donna la visita urologica è del tutto simile a una visita ginecologica. Dopo aver effettuato l’anamnesi della paziente, il medico urologo procederà alla valutazione dello stato di salute dell’apparato urinario, escludendo o individuando la presenza di prolassi della vescica e/o dell’utero (condizioni spesso associate a incontinenza). Frequentemente viene richiesta l’esecuzione di un’ecografia del basso addome, con o senza sonda transvaginale: meglio dunque presentarsi con la vescica piena.
Sono previste norme di preparazione?
È bene inoltre che il paziente porti con sé eventuali esami effettuati su richiesta del proprio medico curante e tutta la documentazione medica eventualmente posseduta inerente il problema urologico.
La visita andrologica è un passaggio fondamentale per escludere, diagnosticare o monitorare un disturbo di carattere andrologico.
L’andrologia si occupa della diagnosi e terapia delle malattie degli organi riproduttivi maschili che possono compromettere l’attività sessuale, la fertilità e la salute generale. Non esiste ancora per l’uomo, come invece avviene per il ginecologo da parte delle donne, la concezione dell’andrologo come figura di riferimento per il maschio. Sottovalutare le numerose patologie che possono colpire la salute maschile, è un errore grave in quanto molte di queste (come per esempio l’ipogonadismo, che ha un importante impatto sulla fertilità e sullo sviluppo e funzione sessuale dell’adulto) sono risolvibili solo se diagnosticate e trattate in epoca puberale.
A cosa serve la visita andrologica?
La visita andrologica è utile per prevenire, diagnosticare, monitorare e stabilire trattamenti per le principali patologie andrologiche, come:
- disfunzione erettile
- eiaculazione precoce o ritardata
- riduzione del desiderio sessuale
- infezioni genitali maschili
- varicocele
- fimosi e frenulo breve
- deformazioni del pene da induratio penis plastica
- pene curvo congenitoù
- ridotto sviluppo degli organi genitali
- aumento di volume delle mammelle nel maschio
- infertilità maschile
- tumori ai testicoli
- ipertrofia prostatica benigna
Come si svolge la visita andrologica?
Lo specialista andrologo nella prima fase della visita raccoglie il maggior numero di informazioni possibili sulla storia e sullo stile di vita del paziente (anamnesi), facendo domande circa alimentazione, eventuale vizio del fumo, consumo di alcol, livello di attività fisica e di sedentarietà, eventuali patologie a carico, altri casi in famiglia di patologie andrologiche, assunzione di farmaci, andamento della vita sessuale.
Lo specialista proseguirà poi la visita esaminando attentamente forma, dimensioni e aspetto di testicoli e pene, aiutandosi anche con la palpazione per ricercare patologie o malformazioni dell’apparato uro-genitale.
Se il paziente presenta anche disturbi urologici o ha più di 50 anni, l’esame generalmente comprende anche l’esplorazione rettale per valutare lo stato di salute della prostata.
Lo specialista potrà richiedere l’esecuzione di ulteriori accertamenti come:
- esami del sangue (glicemia, assetto lipidico, funzionalità epato-renale, dosaggio di vari ormoni tra cui il testosterone)
- esame delle urine e/o urinocoltura
- esame del liquido seminale
- ecocolordoppler ai testicoli o ecocolordoppler dinamico del pene (in casi selezionati)
- ecografia prostato-vescicolare trans-rettale
- test di erezione farmaco-indotta (in casi selezionati)
Una volta effettuata la diagnosi, lo specialista consiglierà il trattamento piò opportuno, laddove necessario e fornirà consigli «pratici» di prevenzione andrologica.
Questo potrebbe prevedere una terapia farmacologica oppure raramente un trattamento chirurgico.
La visita flebologica permette di valutare lo stato della circolazione periferica delle gambe del paziente, ed impostare il percorso terapeutico migliore. È rivolta a tutti i soggetti (uomini e donne) che accusano problemi circolatori.
Consente di osservare lo stato dei vasi sanguigni ed individuare eventuali patologie venose a carico degli arti inferiori. Inoltre, permette di valutare lo stato dei vasi sanguigni e delle pareti, e misurare la velocità e la direzione dello scorrimento del sangue.
La visita è particolarmente indicata per:
- Predisposizione genetica a flebite
- Chi è costretto a rimanere in piedi per molto tempo durante la giornata
- Gonfiore delle caviglie
- Varici e deterioramento dei capillari
- Disturbi cutanei
- Vene varicose
Come si svolge la visita flebologica?
Lo specialista inizia con l’anamnesi del paziente per analizzare la sua storia clinica ed informarsi su precedenti patologie venose ed eventuali fattori di rischio. Successivamente esegue una palpazione delle gambe (il paziente dovrà stare in posizione eretta, seduto e poi sdraiato), per poi procedere con un esame ecografico (ecocolordropper) che permette di visualizzare in tempo reale i principali vasi sanguigni tramite una sonda posizionata direttamente sulla zona interessata del paziente.
ll nutrizionista, o biologo nutrizionista, è un esperto dell’alimentazione e della nutrizione.
Attraverso l’analisi dei bisogni metabolici dei pazienti individua le scelte alimentari più adatte all’organismo sia per soggetti sani che per persone che soffrono di patologie, come ad esempio intolleranze.
Il suo compito è quello di predisporre la dieta ideale per dimagrire o ingrassare ma di aiutare a scegliere le corrette abitudini per costruire uno stile di vita migliore,
riportando in equilibrio il microbiota intestinale.
All’interno del centro, sia durante la prima visita che durante i successivi controlli, il nutrizionista analizza la composizione corporea di ogni paziente.
L’analisi comprende due fasi:
• Misurazione della composizione corporea tramite analisi bioimpendenziometrica: viene stimata la percentuale di massa magra (muscolare) e la percentuale di massa grassa, nonché lo stato idro-elettrolitico dell’organismo
• Misurazione dello strato di adipe sottocutaneo tramite adipometria: viene calcolato lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo e lo spessore del tessuto muscolare nei diversi distretti corporei.

Medicina Sportiva
La medicina dello sport è una branca della medicina che si occupa dello sport, dell’esercizio fisico e delle patologie ad essi correlati.
La medicina dello sport assume il ruolo fondamentale di medicina preventiva.
Il medico dello sport ha una formazione trasversale in più campi, dall’ortopedia, passando per la cardiologia e la pneumologia, fino alla nutrizione. Una delle attività fondamentali di questo specialista è coordinare i piani di potenziamento e recupero dell’atleta, impostando una strategia e degli obiettivi condivisi con altri professionisti come preparatori atletici, fisioterapisti e nutrizionisti.
All’interno del poliambulatorio eseguiamo visite mediche sportive non agoniste con elettrocardiogramma.
Attiveremo prossimamente le visite mediche sportive agoniste.

Osteopatia
Cos’è ?
L’Osteopatia, o Medicina Osteopatica, è un sistema di diagnosi e trattamento basato su manipolazioni e manovre specifiche, dimostrandosi efficace per la prevenzione, valutazione ed il trattamento di disturbi che interessano l’apparato muscolo-scheletrico, cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l’osso sacro) e viscerale (azioni sulla mobilità degli organi viscerali).
Mira a ristabilire l’armonia della struttura muscolo-scheletrica di sostegno al fine di permettere all’organismo di poter trovare un proprio equilibrio ed un proprio benessere.
La visita Osteopatica dura all’incirca 45 minuti. Durante questo tempo viene effettuata prima un’anamnesi completa e accurata del paziente, seguita da una valutazione globale della postura del soggetto e da una valutazione delle tensioni, delle contratture e di eventuali spasmi.
Vengono quindi individuati problemi strutturali e meccanici di tipo muscolo-scheletrico a cui possono associarsi delle alterazioni funzionali degli organi e visceri e del sistema cranio sacrale.
Durante il trattamento manuale, si svolgono diverse prove funzionali globali, regionali e locali, test passivi, attivi e specifici, al fine di verificare e collocare in un quadro preciso i dolori percepiti e le cause ad essi associate.
Il 29/09/2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente della Repubblica del 7 luglio 2021, n.131 che istituisce l’Osteopatia come Professione Sanitaria.

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